Κυριακή 4 Οκτωβρίου 2015

Metaponto una greca antica citta di Basilicata e il Ippaso filosofo greco

Metaponto (Μεταπόντιον in greco antico) è una frazione del comune di Bernalda, in provincia di Matera. Ha circa 1000 abitanti, che incrementano durante la stagione estiva. Sorge nella pianura a cui la città stessa dà il nome, il Metapontino, tra i fiumi Bradano e Basento, ed è una tra le più importanti località balneari della costa jonica lucana. Fino al 1930, anno in cui fu acquisita da Bernalda, Metaponto e il territorio circostante appartenevano ai territori comunali di Pisticci e Montescaglioso. etaponto fu fondata da coloni greci dell'Acaia nella seconda metà del VII secolo a.C., su richiesta di rincalzo coloniale direttamente dalla madre patria, da parte di Sibari, per proteggersi dall'espansione di Taranto. Divenne molto presto una delle città più importanti della Magna Grecia. Fonti antiche riportano che Metaponto sarebbe stata fondata dall'eroe greco Nestore di ritorno dalla guerra di Troia, e che vi fossero state due Metaponto, una risalente appunto a quel tempo, ed un'altra achea, di età storica. La ricchezza economica della città proveniva principalmente dalla fertilità del suo territorio, testimoniata dalla spiga d'orzoche veniva raffigurata sulle monete di Metaponto e che divenne il simbolo stesso della città e che essa inviava in dono a Delfi. A Metaponto visse e operò, fino alla fine dei suoi giorni nel 490 a.C.
Pitagora che vi fondò una delle sue scuole. Metaponto stabilì un'alleanza con Crotone e Sibari e partecipò alla distruzione di Siris nel VI secolo a.C. Nel 413 a.C. aiutò Atene nella sua spedizione in Sicilia. Durante la Battaglia di Heraclea del 280 a.C. si alleò invece contro Roma con Pirro
 e Taranto. Quando Roma vinse definitivamente la guerra contro Pirro, Metaponto fu duramente punita e alcuni esuli metapontini trovarono rifugio a Pistoicos, unica città che era rimasta fedele a Metaponto durante la guerra. Altri esuli metapontini trovarono ospitalità a Genusium, l'attuale Ginosa. Metaponto intanto subì uno sconvolgimento del tessuto urbano in seguito alla realizzazione, sul lato orientale della città, di un castrum, nel quale si insediò una guarnigione romana. Nel 207 a.C. offrì ospitalità ad Annibale e i romani la punirono nuovamente, distruggendola. Divenne allora città federata riacquistando il suo splendore intorno al I secolo a.C.
L'espansione urbana della città continuò fino all'età romana. Nel 72 - 73 a.C. la piana di Metaponto fu teatro del passaggio dell’esercito di schiavi e disperati di guidati da Spartaco. Difatti i primi successi contro l'esercito di Roma permisero a Spartaco di raccogliere nuovi consensi, anche nella zone della Lucania, lo testimonia Plutarco“molti mandriani e pastori della regione, che, gente giovane e robusta, si unirono ad essi”, e di agire liberamente saccheggiando Metaponto. È in quelle terre che Spartaco si incontrò con il pirata cilicio Tigrane (presumibilmente re Tigrane II) per organizzare il sospirato imbarco da Brindisiverso la Cilicia, poi fallito per il tradimento di quest’ultimo. Ciò coincise con la decadenza e col progressivo abbandono della città, che venne lentamente ricoperta dai sedimenti alluvionali dei fiumi. A poca distanza dalla città moderna è situata l'area archeologica di Metaponto con le sue rovine tra cui spiccano le celeberrime Tavole Palatine e il museo archeologico nazionale di Metaponto. Ippaso di Metaponto (greco: Ιππασος Μεταποντινος, Ippasos Metapontinos;) è stato un filosofo
 e matematico greco antico. È considerato la personalità più rilevante della scuola pitagorica antica dopo il fondatore. Poco è noto della vita di Ippaso; anche la provenienza da Metaponto, che gli viene generalmente attribuita, non è affatto certa. Giamblico in un luogo lo dice di Metaponto o di Crotone, mentre nel catalogo dei pitagorici lo elenca tra quelli di Sibari. Secondo lo stesso Giamblico (La vita pitagorica, 257) Ippaso avrebbe partecipato allo scontro che oppose due fazioni dei Pitagorici dopo la distruzione di Sibari (avvenuta nel 510 a.C.) ad opera dei Crotoniati, schierandosi dalla parte dei democratici. La tradizione lo dice morto ☀ a seguito della dimostrazione matematica che "...l'ipotenusa di un triangolo rettangolo non era un numero, nel senso che i pitagorici davano al termine. Sorprendentemente si trattava del triangolo rettangolo più semplice possibile: quello con i due cateti di lunghezza uguale a valore uno, un triangolo rettangolo isoscele. In effetti, in quel triangolo l'ipotenusa, per il teorema di Pitagora, era uguale alla radice di due. Quest'ultima però non si può esprimere come un numero razionale positivo! È quello che noi chiamiamo "irrazionale", non perché questi numeri abbiano un difetto psicologico ma perché non possono essere espressi come un quoziente o rapporto tra due numeri naturali. La leggenda racconta che il discepolo disubbediente fu Ippaso di Metaponto (nel 500 a.C. ca.). Per questo motivo (o per aver rivelato la dimostrazione al mondo) venne affogato nel mare di fronte a Crotone, in Calabria. " Questa scoperta era infatti in totale dissonanza con le credenze degli stessi pitagorici, inaccettabile per quella sorta di religione che era il misticismo pitagorico, basato sull'idea che "...il numero fosse l'essenza della natura... I pitagorici (infatti, n.d.r.) non avevano lo stesso concetto del numero che abbiamo noi. Per loro i numeri erano solo i numeri naturali ( ossia l'insieme {0, 1, 2, 3, 4, ...}, i numeri "positivi" n.d.r.) o quelli che potevano essere espressi con un quoziente di numeri naturali (3/4, 5/8 ecc.): l'insieme dei numeri razionali positivi (le cosiddette "frazioni", sempre positive)" Questa scoperta fu quindi la presunta causa della morte di Ippaso.
Πηγη: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Metaponto
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ippaso_di_Metaponto

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