Σάββατο 6 Φεβρουαρίου 2016

Gli bizantini di Magna Grecia e gli basiliani monaci di Italia

Il Catapanato d'Italia (o Catepanato) fu una provincia dell'Impero bizantino, comprendente parte dell' Italia continentale al di sotto della linea immaginaria tra il Gargano e il Golfo di Salerno. Anche Amalfi e Napoli, sebbene a nord della linea, mantennero legami di fedeltà a Costantinopoli sottomettendosi all'autorità del Catapano.Nell' 876 minacciata dalle scorrerie dei saraceni, Bari si rivolse allo stratego bizantino di Otranto Gregorio così i bizantini nello stesso anno, ristabilirono il proprio dominio su Bari, già sede dell'ultimo Esarca di Ravenna. Costituito come thema di Langobardia, questo territorio fu governato per mezzo di un funzionario a cui venne attribuito il titolo distrategos o patrizio. Tra il 970 e il 976 questo funzionario fu sottoposto all'autorità di un Catapano (o Catepano), traducibile come "Sovrintendente"; il palazzo sede del Catapano sorgeva nel sito dell'odierna basilica di San Nicola. Al Catapano d' Italia rispondevano anche gli strategoi di Calabria e di Lucania. Nel 1017 alcuni avventurieri normanni, in pellegrinaggio a Monte Sant' Angelo sul Gargano
, prestarono il proprio aiuto militare alle città longobarde di Puglia, in rivolta contro i Bizantini. Dal 1016 al 1030, infatti, i Normanni furono semplici mercenari, che offrivano i propri servigi militari tanto ai Bizantini quanto ai Longobardi. Solo nel 1030, con l'instaurazione del condottiero Rainulfo Drengot nella fortezza di Aversa per iniziativa del duca Sergio IV di Napoli, i Normanni disposero di un primo presidio da quale iniziarono poi la loro sistematica conquista del Mezzogiorno. Sempre nel 1030 giunsero in queste regioni i fratelli Guglielmo e Drogone, figli di Tancredi d'Altavilla, un crudele nobile di Coutances, in Normandia. I due fratelli si unirono ai duchi longobardi nel loro tentativo di sottrarre la Puglia ai Bizantini, i quali, nel 1040, avevano già perduto buona parte di quella provincia. Bari fu conquistata nel 1071 e i Bizantini furono definitivamente estromessi dal territorio italiano, a parte una breve ricomparsa con un nuovo assedio di Bari nel 1156. Il Catapanato fu dunque spazzato via durante la conquista normanna del sud Italia.Fu da questa contrapposizione tra cultura latina della parte occidentale e cultura ellenistica della parte orientale che nacquero i due grandi filoni, romano e greco-ortodosso, della Chiesa, con caratteristiche molto differenti nel rapporto con l'imperatore. La Chiesa greco-costantinopolitana, a differenza di quella romano-latina, non aveva margini per un'attività politica per la costante supervisione dell'imperatore, che era interessato ad evitare troppi spazi d'autonomia od il sorgere di nuove controversie teologiche che minassero l'unità dell'Impero, caratterizzato già di suo da popolazioni divise per tradizioni culturali e linguistiche e da interessi economici contrastanti. Nella parte occidentale, invece, il papa di Roma si era arrogato un documento (falso), la donazione di Costantino, e si era posto, stante l'instabilità ed il declino del potere centrale dell'imperatore d'Occidente, come erede dell'Impero romano d'Occidente, iniziando a impossessarsi direttamente del titolo o a concederlo ad altri sovrani tramite le cerimonie che appartenevano all'imperatore. La sopravvivenza dell'Impero in Oriente assicurò all'Imperatore un ruolo attivo negli affari della Chiesa. Lo Stato bizantino ereditò dall'epoca pagana la routine amministrativa, e finanziaria di amministrare affari religiosi, e questa routine fu applicata alla Chiesa. Seguendo la tesi di Eusebio di Cesarea, i Bizantini vedevano l'Imperatore come un rappresentante o messaggero di Cristo, responsabile particolarmente della propagazione del Cristianesimo tra i pagani, e degli affari "estranei" alla religione, come l'amministrazione e le finanze. Il ruolo imperiale, tuttavia, negli affari ecclesiastici non si è mai sviluppato in un giuridicamente definito sistema. Il Cristianesimo non fu mai pienamente unito, poiché esistevano le eresie. La Chiesa di Stato dell'Impero romano, poi Chiesa Ortodossa Orientale, non rappresentò mai tutti i Cristiani dell'Impero. Il Nestorianesimo, eresia del patriarca di Costantinopoli del V secoloNestorio, si staccò dalla chiesa imperiale portando alla formazione dell'odierna Chiesa assira d'Oriente. Un ulteriore scisma accadde quando le Chiese ortodosse orientali si staccarono dalla Chiesa imperiale non avendo accettato le dichiarazioni del Concilio di Calcedonia. Oltre a queste Chiese secessioniste, esistevano numerose altre eresie (come l'Arianesimo) al principio dell'Impero, sebbene al tempo della caduta di Roma (V secolo) l'Arianesimo fosse per lo più limitato ai popoli germanici dell'Europa occidentale. Comunque, nel tardo periodo bizantino, l'Ortodossia Orientale rappresentava la maggioranza dei Cristiani dell'Impero. Gli Ebrei erano una significativa minoranza religiosa nell'Impero. Nonostante fossero in taluni periodi perseguitati, essi erano generalmente tollerati, sebbene, a partire dal 70, fossero costretti a pagare una tassa speciale. Con il declino di Roma, e i conflitti con gli altri patriarcati orientali, la Chiesa di Costantinopoli divenne, tra il sesto e l'XI secolo, il centro del Cristianesimo più ricco e più influente. Anche quando l'Impero venne ridotto a solo un'ombra di quello che era una volta, la Chiesa, come istituzione, non aveva mai esercitato così tanta influenza sia dentro che fuori i confini imperiali. Secondo Georg Ostrogorsky: il Patriarcato di Costantinopoli rimase il centro del mondo ortodosso, con diocesi metropolitane subordinate e arcivescovati in Asia Minore e Balcani, ora persi da Bisanzio, come nel Caucaso, Russia e Lituania. La Chiesa rimase l'elemento più stabile dell'Impero bizantino. I monaci basiliani sono monaci che si ispirano alla regola dettata da San Basilio Magno (nato nel 330 e morto nel 379). Possono essere sia di rito greco che latino, anche se spesso vengono erroneamente indicati come basiliani tutti i monaci cattolici di rito greco. Dal sec. XVI fino ad epoca recente infatti si è creduto in occidente che tutti i monaci cosiddetti "greci", cioè di disciplina bizantina, senza differenza di paese e di lingua, fossero «basiliani», costituiti in grande ordine, anzi, che quest'ordine fosse l'unico riconosciuto dalla Chiesa impropriamente detta "greca". I monaci orientali, per loro natura, sono monaci di un determinato monastero e non membri di corporazioni più vaste.Durante la dominazione bizantina giunsero nel Salento i monaci Basiliani, così detti da San Basilio il fondatore dell'ordine. Nel 726 l'imperatore bizantino Leone III Isaurico, emanò un editto con il quale ordinava la distruzione delle immagini sacre e delle icone in tutte le province dell'Impero. Mosaici e affreschi furono distrutti a martellate, le icone fatte a pezzi e gettate nel fuoco; furono eliminate molte opere d'arte e uccisi diversi monaci. Motivo del provvedimento era quello di stroncare il commercio delle immagini e combattere una venerazione considerata superstizione e idolatria. Questa lotta, detta iconoclasta, mise in fuga dall'Oriente migliaia di monaci, che per sfuggire alla persecuzione si rifugiarono nelle estreme regioni meridionali dell'Italia e nel Salento. Un'altra ragione che costrinse gruppi di popolazioni greche, africane e siriane a fuggire dalle loro terre, già nel VII secolo, fu l'incalzare dei Musulmani. I Basiliani, per scampare alle persecuzioni, furono costretti a nascondersi in luoghi solitari come grotte, foreste e sulle pendici delle colline, che divennero luogo d'alloggio e di preghiera. A volte, quando non potevano adattare grotte naturali, scavavano nella roccia più friabile, dove creavano dei rifugi simili a pozzi. Questi rifugi naturali, adattati a dimore, furono chiamati "laure". Qui i monaci continuarono a praticare il loro culto. All'ingresso delle laure c'era sempre un'immagine della Madonna detta "Vergine Portinaia" destinata, secondo i monaci, a custodire il rifugio.I Basiliani d'Italia furono fondati il giorno di Pentecoste del 1579 con la convocazione del capitolo generale dei monaci greci d'Italia a San Filarete di Seminara, in provincia di Reggio Calabria. Nel novembre dello stesso anno, papa Gregorio XIII, con la bolla pontificia Benedictus Dominus, costituì ufficialmente l'ordine.
Πηγή: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Monaci_basiliani
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Catepanato_d%27Italia
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Impero_bizantino

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