Κυριακή 6 Νοεμβρίου 2016

La storia della Serenisima Repubblica di Venezia, la relazione byzantina e il assedio tragico di Constantinopoli 1204 AC

Nel 452 gli Unni di Attila conquistarono Aquileia, Concordia e Altino. In queste occasioni è probabile che le popolazioni dei territori saccheggiati si siano rifugiate temporaneamente nella zona lagunare. Nelle aree lagunari sorgevano all'epoca solo piccoli insediamenti, che si sostentavano con la pesca e lo sfruttamento delle saline.
Dopo sessant'anni di dominio goto, l'intera Venezia conquistata dal generale
Narsete all' Impero bizantino nel 555. Poco dopo, come racconta Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum , nel 568 i Longobardi guidati da Alboino , si impadronirono di Forum Iulii (l'attuale Cividale del Friuli) e delle zone interne, lasciando ai Bizantini i centri verso la costa, a cui si aggiungevano Oderzo e la via del Po ( Padova, Monselice , Mantova e Cremona ): l'invasione fu forse frutto di un accordo, attraverso il quale la Venetia maritima , sottoposta all' esarcato di Ravenna , veniva ormai separata dalla Venetia nell'interno, la futura Austria longobarda . Una delle conseguenze della nuova invasione fu il trasferimento delle autorità civili e religiose, che furono molto probabilmente seguite da parte notevole degli abitanti, dai centri dell'interno verso la costa, dove già nel secolo precedente si erano andati rafforzando e sviluppando gli scali di Chioggia, l'antica Malamocco (distrutta per una catastrofe naturale agli inizi del XII secolo e ricostruita quindi nella sede attuale), Equilio , Torcello e Caorle : il patriarca di Aquileia, Paolino, si trasferì a Grado , che ospitava già un castrum e due chiese. Il processo di separazione tra regioni costiere e interno fu forse accentuato da una serie di alluvioni (Paolo Diacono descrive come "diluvio" quella del 589) che mutarono l'assetto idrografico. Nel VII secolo il dominio longobardo si espanse fino alla via Annia : nel 639 fu conquistata Oderzo (poi distrutta nel 669 ) e i Bizantini spostarono gli organi amministrativi sull'isola di Melidissa, chiamata in seguito Heraclia in onore dell'imperatore Eraclio. La divisione tra i domini bizantini e quelli longobardi venne sancita agli inizi del secolo, anche da una nuova suddivisione ecclesiastica: il patriarca di Aquileia, ormai con sede a Grado, dove aveva trasferito le insegne del potere pastorale e le reliquie dei santi e dei martiri fondatori della prima comunità cristiana veneta, aveva giurisdizione sulle chiese del dominio bizantino, mentre per i domini longobardi venne nominato un nuovo patriarca filolongobardo, che pose la sua sede presso Cividale (a Cormones), sede del nuovo potere politico longobardo. Nello stesso periodo vennero fondate nuove chiese basilicali, attestate dalle fonti o dai resti archeologici a Cittanova, Caorle , Jesolo e Torcello. Nell' VIII secolo il re longobardo Liutprando fissava stabilmente i confini con la Terminatio Liutprandina . Nel 740 l' esarca di Ravenna , Eutichio, fu costretto dall'attacco longobardo a rifugiarsi temporaneamente nei domini bizantini della laguna veneta. Poco dopo ( 742 -743 ) la sede del dux bizantino che governava la Venetia maritima fu trasferita da Heraclia , a Malamocco, testimoniando un sempre maggiore interesse per le attività e i commerci marittimi. Nel 751 il re Astolfo conquistava definitivamente Ravenna , ponendo fine all'esarcato bizantino, ma ribadiva il decreto di Liutprando: la Venetia maritima pur rimanendo formalmente dipendente dall'impero bizantino (la dipendenza si protrarrà fino al IX secolo), acquistava una sempre maggiore autonomia di governo e di commercio. A dimostrazione della vitalità demografica e militare di Venezia, è esplicativo l'episodio dell'810 in cui i franchi, guidati da Pipino, entrano in laguna con una flotta proveniente dalla vicina Ravenna, ma vengono respinti nel corso di una coraggiosa e disperata battaglia che ebbe luogo poco lungi dalle isole realtine. Questa la leggenda posteriore, in realtà, sembra attestata un'influenza franca durante il biennio 810-812. I primi abitanti della città di Venezia non possono essere considerati dei fuggiaschi come i loro antenati, ma avevano già sviluppato diverse attività sul mare. Molti di loro vivevano ancora della pesca e del commercio del sale, altri erano calafatari e carpentieri, ma i più facoltosi spingevano già i loro traffici al di fuori della laguna. Nelle isole lagunari vicino a Malamocco, il trasferimento della sede ducale dovette comportare un intensificarsi degli insediamenti. Nel 775 -776 vi venne creata la sede vescovile di Olivolo. Durante il governo di Angelo Participazio ( 809 -827 ) la sede ducale venne quindi trasferita da Malamocco alle meglio difese "Isole Realtine" (tra Rialto e San Marco). Furono costruiti il monastero di San Zaccaria, un primo palazzo ducale e la prima basilica di San Marco. Nell' 828 i Veneziani trasferirono il corpo dell' Evangelista Marco nella cappella del Palazzo ducale, già sorto nelle isole realtine in prossimità di quella che sarà la futura Piazza San Marco. Secondo la leggenda, due mercanti, Tribuno e Rustico, capitarono in Alessandria d'Egitto nel momento in cui il Califfo faceva saccheggiare la chiesa cristiana dove era conservato il corpo di San Marco (martirizzato nel 68 ). Temendo che il sacro corpo venisse profanato, i due mercanti lo trafugarono, trasportandolo sulla loro nave, in un cassone di legno ricoperto di quarti di maiale. I veneziani gli diedero poi onorata sepoltura nella prima basilica di San Marco e lo elessero loro patrono. Questo evento accrebbe il prestigio di Venezia, non solo come capitale ducale, ma come sede religiosa e comportò in seguito il trasferimento della sede patriarcale. Nell' 897 il doge Pietro Tribuno eresse una difesa ( civitatis murus ) tra Olivolo e Rialto. I materiali da costruzione per queste edificazioni, secondo l'uso dell'epoca, furono tratti dalle rovine delle antiche città romane più prossime alla costa, in particolare da Altino . L' assedio di Costantinopoli del 1204 fu combattuto tra crociati e bizantini. Il conflitto finì con la vittoria degli assedianti che conquistarono la capitale dell'impero bizantino il 12 aprile, per la prima volta nella storia. Terminata la strage ed il saccheggio si venne alla spartizione del bottino che alcuni storici calcolano di circa 900.000 marche imperiali d'argento, oggi equivalente a molte centinaia di milioni di Euro . Il calcolo è però difficile perché molti degli oggetti artistici depredati hanno un valore incalcolabile. Poi si passò all'elezione dell' imperatore latino . Bonifacio del Monferrato sperava sempre di essere eletto ma trovò la forte opposizione dei veneziani. Infine crociati e veneziani furono d'accordo nell'eleggere il conte Baldovino IX di Fiandra che prese possesso del trono di Costantinopoli. Parte del regno però andò a Venezia, secondo quanto previsto dal contratto. Per ampliare la propria potenza marittima Venezia reclamò ed ottenne la costa occidentale della Grecia, tutto il Peloponneso ( Morea ), Nasso, Andros , Negroponte (oggi Eubea), Gallipoli ( Turchia ), Adrianopoli e i porti della Tracia sul Mar di Marmara. Da allora il Doge assunse il titolo di “ Dominus quartae partis et dimidiae totius Imperii Romaniae ”, cioè Signore di un quarto e mezzo dell'Impero Romano d'Oriente. I veneziani pretesero anche tre ottavi della città di Costantinopoli ed occuparono il quartiere dove è oggi ubicata l'Agia Sofia, ex Cattedrale di Santa Sofia. A ricoprire la carica di patriarca venne nominato il nobile veneziano Tommaso Morosini . Baldovino fu incoronato in pompa magna il 16 maggio 1204 nella Cattedrale di Santa Sofia. Alla notizia degli orrori compiuti e della barbarie dimostrata dai crociati Innocenzo III rimase esterrefatto. Inorridito scrisse lettere a Costantinopoli deplorando e condannando che, senza il suo sapere, stato e chiesa erano stati divisi; ma ciò non cambiò la situazione. Il suo dispiacere crebbe ancora quando venne a sapere che il suo proprio legato, Pietro di San Marcello , aveva svincolato i crociati dalla promessa di liberare Gerusalemme. La crociata da lui predicata ed indetta si era tramutata in guerra contro stati cristiani. Le atrocità commesse dai crociati durante il saccheggio di Costantinopoli non contribuirono certamente a migliorare i rapporti fra la chiesa ortodossa e quella cattolica di Roma . Le due chiese rimasero separate dal 1054 . Il 4 marzo 2001 Giovanni Paolo II porse le sue scuse al Patriarca di Costantinopoli per le brutalità ed i peccati commessi dai crociati in occasione della Quarta crociata, che nel 1204 si mosse contro Costantinopoli anziché verso la Terra santa .
Πηγή: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Assedio_di_Costantinopoli_(1204)

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Venezia

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