Civiltà minoica è il nome dato alla cultura cretese dell' età del bronzo fiorita approssimativamente dal 2000 a.C. al 1450 a.C. (successivamente, la cultura micenea greca divenne dominante nei siti minoici dell'isola di Creta), questa civiltà, chiamata minoica in riferimento al mitologico re cretese Minosse, fu riscoperta tra il 1901 e il 1905, principalmente attraverso il lavoro dell'archeologo britannico Arthur Evans. La Creta minoica prese il suo posto storico, come disse Will Durant nel 1939, come "il primo collegamento nella catena europea". La vantaggiosa posizione geografica dell'isola favorì il sorgere della prima civiltà mediterranea e di un fiorente impero marittimo che dal Mare Egeo controllava una rete commerciale che raggiungeva l' Egitto, la Fenicia (Libano), le regioni a nord del Mar Nero e l'Occidente tanto da esercitare una vera e propria talassocrazia. Come i minoici chiamavano effettivamente loro stessi è del tutto sconosciuto. Il termine, derivato dal leggendario re Minosse, fu coniato dall'archeologo britannico Arthur Evans. Nella mitologia greca Minosse venne associato al labirinto, che Evans identificò con il sito di Cnosso. Forse con il termine di Minosse gli antichi cretesi indicavano tutti i sovrani dell'isola. Si è talvolta argomentato che alcuni toponimi come l' egiziano Keftiu (*kaftāw) e il semitico Kaftor o Caphtor e Kaptara nei documenti d'archivio della città siriaca di Mari apparentemente si riferiscano all'isola di Creta. John Strange ha osservato d'altra parte che alcuni fatti rilevati in relazione a Caphtor/Keftiu faticano a essere ricondotti a Creta. Nell'Odissea, composta secoli dopo la distruzione della civiltà minoica, Omero chiama i nativi di Creta eteocretesi ("veri cretesi"), presumibilmente discendenti dei minoici. I palazzi minoici (anaktora) sono i tipi di costruzione più noti scavati sull'isola: erano edifici monumentali adibiti a scopi amministrativi, come viene evidenziato dai vasti archivi portati alla luce dal lavoro degli archeologi. Ognuno dei palazzi scavati in base alla datazione ha una propria fisionomia peculiare, condividendo però anche caratteristiche che li distinguono da altre strutture. Erano spesso a più piani, con scalinate interne ed esterne, pozzi, colonne massicce, magazzini e cortili. Il sistema cronologico egeo è considerato tripartito fin dal lavoro di Arthur Evans, considerato il "padre" dell'archeologia minoica. All'epoca infatti si credeva che le varie civiltà antiche si fossero tutte evolute in 3 stadi distinti: nascita, sviluppo, decadenza. È importante ricordare che la cronologia minoica è una cronologia relativa e non assoluta, essendo basata sulle sequenze stratigrafiche e sulle variazioni tecnologiche e degli stili della ceramica. Piuttosto che fornire date di calendario per il periodo minoico, gli archeologi usano due sistemi di cronologia relativa. La prima, come accennato, ideata da Evans e modificata successivamente dagli archeologi, è basata sugli stili della ceramica. Il periodo minoico viene dunque diviso in tre fasi principali Minoico Antico o protominoico o fase prepalaziale (MA), Minoico Medio o fase protopalaziale (MM), e Minoico Tardo O fase neopalaziale (MT). Queste fasi vengono ulteriormente suddivise, per es. Antico Minoico I, II, III (AMI, AMII, AMIII). Per l'isola di Creta esiste anche una cronologia che tiene conto delle fasi evolutive dei palazzi, considerando le variazioni architettoniche e ceramiche all'interno di essi. Questo sistema di datazione, proposto dall'archeologo Nicolas Platon, è basato, come si è detto, sullo sviluppo di complessi architettonici noti come "palazzi" a Cnosso, Festo, Malia e Kato Zakros, dividendo così il periodo minoico in Prepalaziale, Protopalaziale, Neopalaziale e Post palaziale.
Creta è un'isola montuosa con porti naturali. Ci sono segni di danni dovuti al terremoto in molti siti minoici e chiari segni sia di sollevamento di terra che sommersione di siti costieri causati da processi tettonici lungo tutto le coste. Omero documentò una tradizione, ovvero che Creta avesse novanta città. L'isola fu probabilmente divisa in almeno otto unità politiche durante il culmine del periodo minoico e in differenti stadi nell'età del bronzo. Il nord si pensava fosse stato governato da Cnosso, il sud da Festo, la parte centro-orientale da Malia, mentre la punta orientale da Kato Zakros e l'ovest da Canea. Palazzi più piccoli sono stati trovati in altri luoghi. I minoici furono commercianti, e i loro contatti culturali toccavano punti lontani dall'isola di Creta come l' antico regno egiziano, le miniere di rame di Cipro e le coste siriache e anatoliche. Gli stili e le tecniche minoiche nella ceramica forniscono modelli, di influenza fluttuante, alla Grecia elladica. Oltre all'esempio familiare di Thera, le "colonie" minoiche termine sostanzialmente anacronistico possono essere trovate soprattutto a Kastri nell'isola di Citera, dai greci considerata il luogo dove nacque Afrodite, un'isola vicino alla Grecia continentale che entrò nel campo di influenza minoica nella metà del III millennio (AMII) e rimase minoica nella cultura per migliaia di anni, fino all'occupazione dei micenei nel XIII secolo. L'uso del termine "colonia", tuttavia, come quello di "talassocrazia", è stato soggetto ad una crescente critica in anni recenti. Gli strati minoici vennero a rimpiazzare una cultura derivata dal continente nella prima età del bronzo, il più antico insediamento minoico fuori Creta. Le Cicladi si trovavano nell'orbita culturale minoica, e, più vicino a Creta, le isole di Karpathos, Saros e Kasos, avevano anche colonie minoiche, o insediamenti di commercianti minoici, dell'età del medio bronzo (MMI-II); La maggior parte di esse venne abbandonata nel TMI, ma le Karpathos si ristabilirono continuando la loro cultura minoica fino alla fine dell'età del bronzo. Altre supposte colonie minoiche, come quella ipotizzata da Adolf Furtwängler per Aegina, è stata rigettata da successivi studi archeologici. Ci fu una colonia minoica a Triandra nell'isola di Rodi. Alcune località dell'isola enfatizzano Creta come una società 'che guarda verso l'esterno'. Il sito neopalaziale di Kato Zakro, per esempio, è localizzato a 100 metri dalla linea costiera, situato dentro una baia. Il suo grande numero di officine e la ricchezza dei suoi materiali trovati nel sito indicano un potenziale 'magazzino' per l'importazione e l'esportazione. Tali attività sono elaborate in rappresentazioni artistiche del mare, incluso l'affresco della 'Flottiglia' della stanza 5, nella casa occidentale ad Akrotiri. L'influenza della cultura minoica indica un'orbita che non si estende solo attraverso le Cicladi (la cosiddetta Minoicizzazione ), ma anche in località dell'Egitto e a Cipro. Opere in muratura del tardo minoico I (TMI) sono state osservate ad Amman. Inoltre, nelle pitture delle tombe del XV secolo a Tebe un numero di individui sono stati distinti all'apparenza come minoici, in relazione ai doni. Iscrizioni documentano questo popolo come proveniente da Keftiu, o dalle "isole nel mezzo del mare", e possono riferirsi ai mercanti che portano doni o a funzionari di Creta.
I minoici furono principalmente un popolo di commercianti impegnato nel commercio marittimo. La loro cultura, dal 1700 a.C. in poi, mostra un alto grado di organizzazione.
Molti storici ed archeologi credono che i minoici fossero coinvolti nell'importante commercio dello stagno, nell'età del bronzo, dato che, lo stagno legato al rame apparentemente proveniente da Cipro, veniva usato per fabbricare il bronzo. Il declino della civiltà minoica e la conseguente cessazione dell'utilizzo di strumenti in bronzo a favore di quelli in ferro sembra essere correlato. Già Omero nell'Odissea (racconta di 3 gruppi etnici distinti a Creta, oltre agli Achei, i Kydoni o Cidoni, i Pelasgi e gli Eteocretesi. Indice di una possibile mancanza di uniformità etnico-linguistica che permane anche in età classica (Dori , Achei, Eteocretesi). Attraverso l'interazione con altre civiltà del medio-oriente, i minoici erano consapevoli di utilizzare l'arte della metallurgia. La loro abilità si manifestava nella creazione di gioielli che andavano ad adornare le collezioni dei nobili del palazzo, e esportati anche intorno al Mediterraneo.
I musei archeologici di Creta presentano un numero di manufatti d'oro, insieme a un assortimento di strumenti in rame che risalgono al 2300 a.C. Il rame era molto ricercato come materia prima in questo tempo, e poiché esso non si trova naturalmente a Creta, è molto probabile che i minoici lo importassero da Cipro.
L'abilità dei fabbri minoici era rinomata nel mondo antico, e molti artigiani lavoravano all'estero nella Grecia continentale e nelle isole egee. I micenei impararono l'arte di intarsiare il bronzo con l'oro dai Minoici. La religione cretese era basata su una dea o un gruppo di dee, probabilmente venerate sotto diversi aspetti, fra cui quello della Grande Madre e della Potnia theron. Attributi della dea erano il serpente, simbolo legato alla terra, la colomba, simbolo della fecondità, ed il leone. Altri simboli sacri cretesi erano la labrys (doppia ascia) ed il toro (con le sue corna di consacrazione), protagonista della leggenda del Minotauro e dellatauromachia. Ci sono inoltre la colonna, il disco solare e l'albero.
Πηγή: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Civiltà_minoica
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