Σάββατο 13 Φεβρουαρίου 2016

Le Colonizzazione degli Greci a la Mare Mediterranea

I Popoli del Mare sarebbero una presunta confederazione di predoni del mare provenienti dall' Europa meridionale, specialmente dall' Egeo, Grecia, che navigando verso il Mar Mediterraneo orientale sul finire dell'vetà del bronzo invasero l' Anatolia, la Siria, Palestina,Cipro e l'Egitto. Nonostante la loro origine e la loro storia rimanga in gran parte avvolta nel mistero, i "Popoli del Mare" sono documentati dalle fonti scritte egizie durante la tarda Diciannovesima Dinastia e in particolare durante l'ottavo anno di regno di Ramses III, della Ventesima Dinastia, quando tentarono di entrare in possesso del territorio egizio. Nella Grande iscrizione di Karnak il faraone egizio Merenptah parla di "nazioni (o popoli) stranieri del mare" 
Le tavolette egee in lineare B di Pylos risalenti alla tarda età del bronzo dimostrano la diffusione, in quel periodo storico, di bande di guerrieri mercenari e le migrazioni di popolazioni (alcuni autori si sono chiesti quali fossero i motivi). Tuttavia la precisa identità di queste "popolazioni del mare" è ancora un enigma per gli studiosi. Alcuni indizi suggeriscono invece che per gli antichi egizi l'identità e le motivazioni di queste popolazioni non erano sconosciute. Infatti molte avevano cercato ingaggio presso gli Egiziani o avevano intrattenuto relazioni diplomatiche con essi a partire almeno dalla media età del bronzo. Per esempio alcuni Popoli del Mare, come gli Shardana, furono utilizzati come mercenari dal faraone Ramses II. Gli Shardana sono citati per la prima volta dalle fonti egizie nelle lettere di Amarna (1350 a.C. circa) durante il regno di Akhenaton. Compaiono poi durante il regno di Ramses II, Merenptah e Ramses III con i quali ingaggiarono numerose battaglie navali. 520 Shardana fecero parte della guardia reale del faraone Ramses II durante la battaglia di Qadeš e, sempre in qualità di mercenari, furono stanziati in colonie in Medio e Alto Egitto fino alla fine dell'età ramesside come testimoniato da vari documenti amministrativi databili al regno di Ramses V e di Ramses XI. Nella raffigurazione utilizzano lunghe spade triangolari, pugnali, lance e uno scudo tondo. Il gonnellino è corto, sono dotati di corazza e di un elmo provvisto di corna. Le generiche similitudini fra il corredo bellico dei guerrieri Shardana e quello dei nuragici della Sardegna, nonché l'assonanza del nome Shardana con quello di Sardi-Sardegna, hanno fatto ipotizzare, ad alcuni, che gli Shardana fossero una popolazione proveniente dalla Sardegna o che si fosse insediata nell'isola in seguito alla tentata invasione dell'Egitto.
Un tempo anche scritto Sakalasa o, piucorrettamente, Shakalasha (Shklsh). Sono stati associati ai Siculi, popolazione indoeuropeea che si stanziò nella tarda età del bronzo in Sicilia orientale scacciando verso occidente i Sicani. Un'origine egeo-anatolica è comunque più probabile.Popolo di stirpe probabilmente non indoeuropea oppure egeo-ellenica, stanziato nella parte settentrionale dell' Anatolia, sembrano collegati ai Tirsenoi o "Tirreni", ossia agli Etruschi. Questa identificazione sembra avvalorare il racconto di Erodoto circa l'origine anatolica di questo popolo, ma soprattutto la mitica parentela degli Etruschi con i Troiani cantata da Virgilio nell’Eneide. Rapporti dei Tirreni o Etruschi col mondo Mediterraneo orientale dell'isola di Lemno (che si trova a poche miglia dinanzi a Troia) sembrerebbero esistere in seguito al ritrovamento della cosiddetta Stele di Lemno, un' iscrizione rinvenuta nel 1885, in cui è attestata la Lingua lemnia un dialetto simile all' etrusco. Tale stele è comunque al vaglio degli studiosi in quanto sembrerebbe ascrivibile al VI secolo a.C. In alternativa alcuni studiosi mettono in relazione il loro nome con l'ebraico Taršiš e con l'iberico Tartessos. Tuttavia dei Tirreno-Etruschi, nei testi d'epoca Miceneo-Ittita e nei poemi classici Odissea e Iliade, non si trova traccia.
Nel VII secolo a.C. navi cariche di uomini, animali, aratri e oggetti di uso quotidiano lasciarono le coste greche e si diressero verso le coste del Mar Nero, su quelle iberiche, su quelle francesi e su quelle italiane. I motivi di questo fenomeno furono diversi: le poche pianure della penisola greca non erano sufficienti per produrre cibo per tutti;al di là del mare si potevano trovare terre fertili e metalli preziosi e utili;servivano basi di scambio e "clienti" per commerciare i prodotti, come olio, ceramiche, armi;servivano scali di appoggio per il commercio marittimo;con l'invio in terre lontane di parte della popolazione si potevano risolvere contrasti politici gravi che disturbavano la vita della polis. La colonia greca (ἀποικία) veniva fondata da gruppi di coloni, provenienti in genere da un'unica polis, che creavano una nuova entità politica completamente autonoma; essi s'imbarcavano verso la nuova terra sotto la guida di un aristocratico chiamato ecista(οἰκιστής oikistēs), letteralmente "fondatore", che aveva consultato precedentemente l'oracolo di Delfi e che aveva anche l'incarico di dirigere le prime fasi della colonizzazione. Con la città di partenza, detta metropoli, cioè "città madre", venivano mantenuti legami di culto e di lingua e a volte anche politici e militari. Una colonia greca sorgeva in genere vicino un porto naturale, su un'altura che ne diventava l' acropoli ed era protetta da una cinta di mura; i coloni prendevano poi possesso delle terre circostanti, per coltivarle. I rapporti con le popolazioni circostanti erano in genere abbastanza buoni, anche per i numerosi vantaggi che tutta la zona traeva dalla fondazione. A partire dall'XI secolo a.C., i Greci iniziarono a fondare nuove città dapprima dirigendosi verso oriente, sulle coste dell'Asia Minore e del Mar Nero, che costellarono di colonie; si ricordano almeno: Tanais (nell' attuale Russia, nei pressi di Rostov sul Don), Teodosia (ora Feodosia, in Ucraina), Olbia (ora Odessa, sempre in Ucraina), Trapezunta (ora Trebisonda, in Turchia), Tomis (ora Costanza, in Romania), Apollonia (Sozopol, in Bulgaria); nell'attuale costa turca dell'Egeo sorsero invece Smyrnai (Smirne), Ephesos (Efeso), Halikarnassos (Alicarnasso). In un secondo momento, a partire dall'VIII secolo a.C., i Greci iniziarono a fondare città anche ad occidente della loro patria. Famose e potenti colonie furono quelle dell'Italia meridionale, che costituirono la Magna Grecia, e quelle della Sicilia greca, grazie anche al clima favorevole alla coltivazione di grano, vite, ulivo; grazie ai loro commerci ed alle loro scuole artistiche e filosofiche, furono fari di civiltà nel Mediterraneo. Nella Magna Grecia (termine latino che traduce il greco Megále Hellás, ossia "grande Grecia") si ricordano: Parthenope, poi Neapolis (Napoli), Kyme (Cuma),  Poseidonia(Paestum), Hyele, poi Elaia (Elea), Rhegion (Reggio Calabria), Lokroi Epizephyrioi (Locri Epizefiri), Kroton (Crotone), Sybaris (Sibari), Metapontion (Metaponto), Taras (Taranto). Quest'ultima polis (Taras), a differenza da tutte le altre, sempre nel periodo definito di Magna Grecia, fu fondata dall'esercito di Sparta e non Ateniese e rappresenta per tal motivo uno degli elementi storici più interessanti del tempo. In Sicilia i Greci fondarono invece, tra le altre: Zancles, poi  Messana (Messina), Katane (Catania), Leontinai (Lentini), Syraka, poi Syracousai (Siracusa), Ghelas (Gela), Akragas(Agrigento) ed Himera (Termini Imerese). La colonia italiana più antica fu quella di Pithekoussai, nei pressi di Lacco Ameno nell'odierna isola di Ischia, mentre tra le più recenti vi furono quelle delle isole Eolie. In Italia centrale e settentrionale sorgevano invece le colonie di Ankon (Ancona) ed Adrìa (Adria). Come si vede, la maggior parte delle antiche colonie greche d'Italia sono ancor oggi fiorenti città, spesso ancora legate ai traffici marittimi. Nell'opposta sponda dell'Adriatico si ricordano, tra le altre, le colonie di Issa (Lissa) eKorkyra Melaina (Curzola), nell'attuale Croazia, e quelle di Lissos (Alessio), Epidamnos(Durazzo) ed Apollonia (Apollonia), nell'attuale Albania. Nell'attuale Francia molto importanti erano le colonie di Massalia (Marsiglia) e Nikaia(Nizza); ad opera di Massalia sorsero nell'odierna Spagna mediterranea Emporion (Ampurias) ed Hemeroskopion (Denia). In Africa la colonizzazione greca si limitò alla Cirenaica, a motivo della breve distanza da Creta, con gli importanti centri di Kyrene (Cirene) ed Apollonia (Apollonia).
Πηγη :https://it.m.wikipedia.org/wiki/Popoli_del_mare
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Colonie_nell%27antichit%C3%A0


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