L'invasione doriana è un concetto ideato dagli storici della Grecia antica per spiegare la sostituzione dei dialetti e delle tradizioni pre-classiche nel sud Grecia da quelli che hanno dominato la Grecia classica. Questi ultimi sono stati nominati Dorian dagli antichi scrittori greci, dopo i Dorici, la popolazione storica che le parlava. La leggenda greca afferma che i Dorici hanno preso possesso del Peloponneso in un evento chiamato il ritorno degli eracleidi. Gli studiosi classici hanno visto nella leggenda un possibile evento reale chiamato l'invasione doriana. Il significato del concetto è cambiato parecchie volte, come gli storici, i filologi e gli archeologi lo hanno usato nel tentativo di spiegare le discontinuità culturali espressa nei dati dei loro campi. Il modello d'arrivo della cultura Doriana su alcune isole del Mediterraneo, come Creta, non è ancora ben compreso. I Dorici colonizzarono un certo numero di siti su Creta come Lato. Nonostante quasi 200 anni di indagine, la storicità di una migrazione di massa di Dorici in Grecia non è mai stata stabilita e l'origine dei Dorici rimane sconosciuta. Alcuni hanno collegato loro o le loro vittime con l'emergere dei altrettanto misteriosi popoli marini. Il significato della frase "invasione Doriana" come spiegazione della rottura culturale dopo il periodo miceneo è diventato in qualche misura amorfo. Le indagini in esso hanno servito principalmente per escludere varie speculazioni, anche se la possibilità di una reale invasione Doriana rimane aperta.
La storiografia moderna chiama Medioevo ellenico o secoli oscuri o età oscura (dark age, nell'espressione inglese originaria) o anche età geometrica, il periodo nella storia della Grecia antica che si apre con l'invasione dei Dori e la fine della civiltà micenea e si prolunga fino alla nascita delle polis e all'età di Omero (circa dal XII all' VIII secolo a.C.). La distruzione della civiltà micenea dovuta forse all'invasione dei popoli del mare, e la successiva discesa dei Dori in Grecia segnano l'inizio di un periodo di transizione che inizia intorno al 1200 a.C. e si prolunga fino a verso l' 800 a.C. La popolazione dorica si stanziò principalmente in Peloponneso, Epiro, Focide, Etolia e a Creta. Si ampliarono i flussi migratori verso le isole e le coste dell'Asia Minore spopolando la Grecia: vennero fondate città come Efeso e Mileto. Si ebbe una diminuzione degli scambi commerciali esterni alle mura cittadine, un ritorno alla pastorizia e la scomparsa della scrittura, dell'architettura e dell'economia di palazzo micenea: tutte le attività rinacquero a livello locale. Tutto questo comportò una radicale riforma delle istituzioni. L'espressione "secoli oscuri" divenne popolare con i libri The Dark Age (1971) di Anthony Snodgrass e The Greek Dark Ages (1972) di R.A. Desborough. In quest'epoca la fine del XIII secolo a.C. appariva come l'irrimediabile tracollo della civiltà micenea, che venne conosciuta come "la catastrofe". Al contrario l' VIII secolo a.C. sembrava una vera e propria epoca rinascimentale per la Grecia. Secondo Desborough, questo ritrarsi si spiegava con grandi fenomeni di invasione, mentre Snodgrass si mostrava più prudente; entrambi comunque tracciavano un quadro apocalittico del periodo: calo demografico drammatico, perdita della scrittura e delle tecniche architettoniche, povertà, ecc. In effetti i grandi palazzi micenei furono distrutti da incendi a Micene stessa, a Tirinto, a Pylos e a Tebe. Ad eccezione di Creta, non furono più intraprese grandi costruzioni in pietra e le grandi tombe collettive furono sostituite da tombe individuali, molto più modeste, o dal rito dell' incinerazione. La lavorazione del bronzo scomparve, a causa della mancanza di contatti con l'esterno necessari per l'importazione del rame e dello stagno, si sviluppò però la produzione del ferro. Rimase come traccia materiale della cultura dell'epoca solo la ceramica, con lo stile definito geometrico: per questo motivo, per designare questo periodo, si è diffusa l'espressione età geometrica, alternativa a "Medioevo ellenico". La Lineare B sparì dovunque tranne che a Cipro successivamente venne adottato l' alfabeto fenicio, che permise la trascrizione dell'apparato mitologico-religioso-culturale elaborato nel medioevo ellenico. Infine grandi regioni si trovarono quasi del tutto spopolate, come la Laconia e la Messenia e alcune popolazioni cessarono di coltivare la terra e si dedicarono esclusivamente all' allevamento. A partire dall'epoca di Snodgrass e di Desborough, gli storici si mostrano oggi molto più prudenti rispetto ad un quadro che non manca di richiamare l'immagine a lungo tempo vista negativamente del Medioevo occidentale. È importante evidenziare ad esempio che durante questa epoca e più precisamente attorno al 1050 a.C. si ebbe l'introduzione del ferro tra le comunità dell' Asia Minore.
L' archeologia più recente ha esaminato con maggiore attenzione le vestigia lasciate dai secoli oscuri, ed è invalsa, nello studio di questo periodo, la suddivisione in Tardo Elladico III C (corrispondente grosso modo al XII secolo a.C.) Submiceneo (fino circa al 1050 a.C. o, secondo un'altra coronologia, fino al 1015 a.C.), Protogeometrico (fino al 950 a.C. circa) e Geometrico, che si estende fino alla fine del IX secolo a.C. o ai primi decenni dell' VIII. In primo luogo sono state esplorate le stratigrafie e le strutture dei monumenti: sono in tal modo apparse tracce di edifici templari. Sono inoltre stati scavati luoghi situati ad una certa distanza dai grandi palazzi micenei, che restavano poco conosciuti per l'epoca achea , e sono stati messi in luce siti importanti, tra cui, di primaria importanza, l' heroon di Lefkandi, in Eubea. Si tratta di un grande edificio fondato su una costruzione in pietra, sormontata da muri in mattoni crudi e da un colonnato esterno in legno strutturale. Il complesso, lungo più di 40 m, rappresentava la sepoltura di un personaggio rilevante, che subì il rito dell'incinerazione secondo modalità molto simili a quelle descritte da Omero, ed è datato alla fine del X secolo a.C. Lo stesso heroon è circondato da una necropoli in cui la maggior parte delle tombe sono riccamente decorate. Tra gli altri siti possono essere citati quello di Kalapodi (santuario a cielo aperto), di Isthmia, presso Corinto, di Assiros Toumba in Macedonia , di Nichoria in Messenia, ecc. Gli studi etnografici hanno permesso di supplire alla mancanza di resti: per comprendere l'evoluzione della società greca dell'epoca sono state suggerite comparazioni con società oggi osservabili. Così l'esempio dei pastori Sarakatsani in Epiro è stato utilizzato come modello per ricostruire la società pastorale della fine del periodo, mentre la struttura gerarchica delle popolazioni della Melanesia è stata utile per illuminare le relazioni di potere mostrate dai testi omerici, mentre una conferma archeologica dovrebbe in seguito convalidare la pertinenza degli accostamenti. L'esempio di Atene si distacca tuttavia dagli altri: secondo la mitologia greca, infatti, Atene sfuggì alla regressione post-micenea poiché era stata il luogo dove si erano rifiugiati i Neleidi, discendenti di Neleo, cacciato da Pilo, e in effetti la città conservò un'agricoltura e un'attività artistica di primo piano, di cui resta traccia nella sua ceramica protogeometrica. Attraverso l'evoluzione della decorazione nella ceramica dipinta, si distingue quindi un periodo "protogeometrico", che ha la sua conclusione con l'emergere di Atene come centro culturale, intorno all' 875 a.C., e vede lo sviluppo di un nuovo stile ceramico, conosciuto come geometrico. I "secoli oscuri" sembrerebbero oggi un periodo di cambiamento, più che di declino: apparvero nuovi culti e nuove pratiche rituali (in particolare l'incinerazione) e non sembra plausibile che la polis greca sia comparsa all'improvviso nell' VIII secolo: figura già in filigrana nei testi omerici. Durante il "medioevo ellenico" la guerra divenne per i villaggi della Grecia una costante, in quanto per l'etica dominante (di cui resta traccia nei poemi omerici) il cimentarsi nella guerra era motivo di onore. Le guerre non erano di conquista e di espansione, a quanto pare, dato che la Grecia era ancora organizzata in comunità prestatali basate su legami personali (prova ne sia il fatto che le popolazioni non prendevano il nome dalla città o dal territorio). Degli scontri in atto in quest'epoca non abbiamo alcuna notizia certa, e dobbiamo rifarci oltre che ai poemi omerici (non per gli eventi, ma per la Weltanschauung sottesa), a testi di storici e geografi posteriori Erodoto, Pausania, e a qualche reminiscenza presente nei componimenti dei poeti di epoca arcaica, come Tirteo e Archiloco.
Il medioevo ellenico (1104 a.C.-800 a.C. ca.) si riferisce al periodo della storia greca che va dalla presunta invasione dorica e la conseguente fine della civiltà micenea (XI secolo a.C.) al sorgere delle prime città-stato greche (IX secolo a.C.). A ciò si unisce l'attestazione dei poemi omerici, i più antichi documenti scritti alfabetici in greco nell' VIII secolo a.C. Il collasso della civiltà micenea coincide con la caduta di molti altri grandi imperi del vicino oriente, i più notevoli dei quali l' ittita e l' egiziano. la causa di ciò può essere attribuita a un'invasione dei cosiddetti popoli del mare, i quali maneggiavano armi di ferro. Quando i Dori dal nord scesero nella Grecia, anch'essi erano equipaggiati con le superiori armi di ferro, disperdendo facilmente così i già indeboliti micenei. Il periodo che segue questi eventi è collettivamente noto come il "periodo buio greco" e più precisamente, facendo un parallelo con i secoli considerati "bui" del medioevo dell'era volgare, medioevo ellenico. I re governarono per tutto questo periodo fino a che essi non furono sostituiti da una classe aristocratica, e dunque ancora più tardi, in alcune aree, da un'aristocrazia dentro l'aristocrazia un élite dell'élite. La gestione dello stato di guerra si spostava da un nucleo basato sulla cavalleria a una forza di fanteria, che assumeva così una grande importanza. Per la sua convenienza ad essere prodotto e la disponibilità locale, il ferro rimpiazzò il bronzo, diventando il metallo prescelto nella manifattura di armi e utensili. Lentamente crebbe l'uguaglianza tra le differenti classi sociali, portando alla deposizione dei vari re e accrescendo l'importanza delle famiglia. Alla fine di questo periodo di stagnazione, la civiltà greca venne incanalata in un rinascimento che fece espandere il mondo greco dal Mar Nero fino alla Spagna. La scrittura fu ripresa dai fenici, con l'alfabeto riadattato alla lingua ellenica, e si espanse a nord in Italia e nelle Gallie.
Con arte geometrica si intende la produzione materiale della civiltà greca tra il
900 e il 700 a.C., che prende il nome dal termine tradizionalmente usato per la produzione ceramica dello stesso periodo. Durante l' VIII secolo a.C. con la ripresa dei commerci in oriente e la fondazione delle prime colonie in occidente la popolazione greca uscì da un periodo di relativo isolamento acquisendo nuove capacità e nuove conoscenze (tecniche nuove per la lavorazione dei metalli, l'alfabeto fenicio); nella seconda metà del secolo si stabilizzò una nuova forma di aggregazione politica e sociale chiamata polis che portò alla formazione di una nuova tradizione figurativa. Le testimonianze per il periodo sono prevalentemente archeologiche benché si utilizzino notizie provenienti dalle fonti letterarie più recenti. La documentazione materiale è inoltre costituita in gran parte da oggetti in ceramica, uno dei pochi materiali non deperibili utilizzati durante la prima età del ferro.
Πηγή: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Medioevo_ellenico
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Grecia
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Arte_geometrica
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Dorian_invasion
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