STORIA BIZANTINA DI BARI : Con la caduta dell' Impero romano d'Occidente nel 476, fu invasa dai Barbari e occupata dagli Ostrogoti. Da questi fu presa durante la Guerra gotica da parte delle truppe dell' Impero romano d'Oriente e contesa per i due secoli successivi con i Longobardi del Ducato di Benevento, che ne fecero un gastaldo. Nell'847 Bari capitolò nelle mani dei Saraceni. Per circa un quarto di secolo fu capitale di un piccolo Stato musulmano indipendente, col suo emiro e la sua moschea. Il primo califfo di Bari fuKhalfūn (847-852, un capobanda berbero della tribù dei Banu Rabi‘a, che si trovava in Puglia già da diverso tempo e proveniva probabilmente dalla Sicilia. La conquista di Bari, secondo al-Baladhuri ebbe luogo all'inizio del califfato dell' abbaside al-Mutawakkil, cioè dopo il 10 agosto 847. Dopo la morte di Khalfūn nell'852, gli successe l'emiro Mufarraj ibn Sallam, che consolidò la conquista, ampliandone i confini, e tentò di dare ad essa un fondamento giuridico secondo il diritto pubblico musulmano. Scrisse infatti al funzionario del califfato in Egitto che si occupava della posta e della polizia, informandolo dell'esistenza del nuovo Stato musulmano, ed invitandolo a chiedere per suo conto al califfo, al-Mutawakkil di Baghdad, la regolare investitura di wali, cioè di governatore, a capo di una provincia dell'impero abbaside, per ottenere il diritto di far celebrare la preghiera pubblica del venerdì come mutaghallib, ossia usurpatore illegittimo.
In attesa venne costruita una moschea jāmi‘. Il terzo ed ultimo emiro di Bari, Sawdān, prese il potere intorno all'857, in seguito all'uccisione di Mufarraj. Invase le terre del longobardo ducato di Benevento e il duca Adelchi, malgrado l'aiuto dei Franchi, fu costretto a pagare tributo e a consegnare alcuni ostaggi. Nell' 864 ricevette l'investitura ufficiale, richiesta dal suo predecessore. La città venne abbellita con opere e palazzi, tra cui una moschea, dove venne professato l'islamismo nella sua accezione maggioritaria sunnita. Espugnata nell' 871 dall' imperatore d' Occidente Ludovico II, Bari ritornò ai Bizantini nell' 876, diventando il maggior centro politico, militare e commerciale italiano dell' Impero d' Oriente. La città infatti divenne capoluogo del thema di Longobardia, sede di uno stratego e, dal 975, del catapano, funzionario imperiale che amministrava tutti i domini bizantini nell'Italia meridionale. In questo periodo Bari divenne la città e il porto più importante della regione. Dall'anno mille la città subì tremendi assalti dai Saraceni: il più grave di questi avvenne nell'anno 1002, un lungo assedio da cui Bari venne liberata grazie all'intervento della flotta veneziana, guidata dal doge Pietro II Orseolo. Inoltre vi furono numerose rivolte antibizantine, la più importante delle quali fu capeggiata da Melo (1009-1018), che si estese a molte città della Puglia centro-settentrionale. Il dominio bizantino cessò nel 1071, anno in cui prese il potere Roberto il Guiscardo dando inizio alla dominazione normanna. Il 9 maggio 1087, arrivarono a Bari le reliquie di San Nicola, vescovo di Myra, trafugate da marinai baresi. Nel 1089, da parte dell'abate Elia, cominciò la costruzione della Basilica di San Nicola che verrà portata a termine nel 1097. Nello stesso anno Papa Urbano II, raggiunse la città per consacrare la cripta della basilica in costruzione e per deporre le reliquie del santo. Cominciò così l'afflusso di pellegrini da ogni parte del mondo. Lo stesso Papa Urbano indisse nel 1098 nella stessa cripta un importante concilio che si proponeva di riconciliare laChiesa latina con quella ortodossa, divise dallo scisma di Michele Cerulario. L'esito non fu felice, ma la città ne accrebbe enormemente in prestigio, tanto che molte schiere crociate partirono da lì. Il dominio normanno su Bari fu in seguito funestato da ribellioni e da lotte, nonostante la fortuna commerciale della città, che raggiunsero il culmine nel 1156, quando Guglielmo I detto il Malo, assalì e rase al suolo la città, salvando solamente la basilica di San Nicola. Ricostruita un decennio dopo, rifiorì sotto Guglielmo II, che protesse clero e mercanti baresi. Succedutisi ai Normanni gli Svevi, Bari vide il tramontare delle autonomie conquistate nel corso dei secoli contro Normanni, papato e i due imperi, quello d'Oriente e quello d' Occidente. Federico II però, nonostante la sua diffidenza nei confronti dei baresi, considerati all'epoca irrequieti e poco fedeli, diede a Bari il primato della regione e vi ricostruì il castello, dove vi istituì una delle sette grandi fiere che si tenevano nel regno di Sicilia, le concesse nuovi privilegi e ne favorì i commerci.
STORIA BIZANTINA DI BRINDISI: Brindisi, con la caduta dell' Impero romano d' Occidente, si avviò verso un periodo di decadenza lungo ed inesorabile. Nei primi secoli del Medioevo subì devastazioni durante la guerra greco-gotica (535-553), fu poi sottomessa ai Longobardi che la tennero dal VII al X secolo. Subì ripetuti assalti e saccheggi da parte dei Saraceni(in particolare nell'838) e fu distrutta dall'imperatore Ludovico II nell' 868. Fu ripresa dai Bizantini ed ebbe probabilmente un vescovo greco; agli inizi dell'XI secolo, il protospatario Lupo avviò un programma di ricostruzione della città che ci è documentato solo dalla iscrizione posta sulla base di una delle colonne monumentali del porto. La città fu conquistata da Roberto il Guiscardo una prima volta nel 1060 e poi, definitivamente, nel 1071. Fu dominio di Goffredo, conte di Conversano, il quale proseguì l'opera di ricostruzione urbana con la moglie Sichelgaita, e di suo figlio Tancredi, favorendo il ritorno della sede episcopale e la costruzione di una nuova cattedrale. Divenne poi nel 1133 città demaniale sotto Ruggero II, ma nel 1156 fu devastata dal re Guglielmo il Malo a seguito della rivolta baronale. Fiorì per cultura e commerci: il porto ritornò ad essere importante scalo per l'Oriente e divenne il principale imbarco per pellegrini e crociati diretti in Terra Santa. Il re Tancredi vi fece celebrare le nozze del figlio Ruggero III con la figlia del basileus di Bisanzio e nella stessa cattedrale lo incoronò suo successore (1192). Nel 1199 Brindisi firmò un patto di alleanza commerciale e politica con la repubblica di Venezia.Federico II di Svevia aveva una speciale predilezione per Brindisi che lui definì in versi filia Solis. Il 9 novembre 1225 nella Cattedrale di Brindisi il Puer Apuliae prese in moglie Jolanda di Brienne, erede della corona di Gerusalemme, e dal porto brindisino partì nel 1227 per la Sesta crociatada lui comandata.. L'imperatore fu anche il promotore della costruzione di un robusto castello (1227) e dell'ampliamento del preesistente arsenale (1240) situato nel seno di ponente del porto presso il castello: tale arsenale poteva ricoverare ben venti navi (la città di Napoli nello stesso periodo poteva contare su un arsenale per otto navi). L'imperatore concesse inoltre alla città molti privilegi e soprattutto vi fece funzionare una delle due zecche del Regno.
Πηγή: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Bari
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Brindisi
In attesa venne costruita una moschea jāmi‘. Il terzo ed ultimo emiro di Bari, Sawdān, prese il potere intorno all'857, in seguito all'uccisione di Mufarraj. Invase le terre del longobardo ducato di Benevento e il duca Adelchi, malgrado l'aiuto dei Franchi, fu costretto a pagare tributo e a consegnare alcuni ostaggi. Nell' 864 ricevette l'investitura ufficiale, richiesta dal suo predecessore. La città venne abbellita con opere e palazzi, tra cui una moschea, dove venne professato l'islamismo nella sua accezione maggioritaria sunnita. Espugnata nell' 871 dall' imperatore d' Occidente Ludovico II, Bari ritornò ai Bizantini nell' 876, diventando il maggior centro politico, militare e commerciale italiano dell' Impero d' Oriente. La città infatti divenne capoluogo del thema di Longobardia, sede di uno stratego e, dal 975, del catapano, funzionario imperiale che amministrava tutti i domini bizantini nell'Italia meridionale. In questo periodo Bari divenne la città e il porto più importante della regione. Dall'anno mille la città subì tremendi assalti dai Saraceni: il più grave di questi avvenne nell'anno 1002, un lungo assedio da cui Bari venne liberata grazie all'intervento della flotta veneziana, guidata dal doge Pietro II Orseolo. Inoltre vi furono numerose rivolte antibizantine, la più importante delle quali fu capeggiata da Melo (1009-1018), che si estese a molte città della Puglia centro-settentrionale. Il dominio bizantino cessò nel 1071, anno in cui prese il potere Roberto il Guiscardo dando inizio alla dominazione normanna. Il 9 maggio 1087, arrivarono a Bari le reliquie di San Nicola, vescovo di Myra, trafugate da marinai baresi. Nel 1089, da parte dell'abate Elia, cominciò la costruzione della Basilica di San Nicola che verrà portata a termine nel 1097. Nello stesso anno Papa Urbano II, raggiunse la città per consacrare la cripta della basilica in costruzione e per deporre le reliquie del santo. Cominciò così l'afflusso di pellegrini da ogni parte del mondo. Lo stesso Papa Urbano indisse nel 1098 nella stessa cripta un importante concilio che si proponeva di riconciliare laChiesa latina con quella ortodossa, divise dallo scisma di Michele Cerulario. L'esito non fu felice, ma la città ne accrebbe enormemente in prestigio, tanto che molte schiere crociate partirono da lì. Il dominio normanno su Bari fu in seguito funestato da ribellioni e da lotte, nonostante la fortuna commerciale della città, che raggiunsero il culmine nel 1156, quando Guglielmo I detto il Malo, assalì e rase al suolo la città, salvando solamente la basilica di San Nicola. Ricostruita un decennio dopo, rifiorì sotto Guglielmo II, che protesse clero e mercanti baresi. Succedutisi ai Normanni gli Svevi, Bari vide il tramontare delle autonomie conquistate nel corso dei secoli contro Normanni, papato e i due imperi, quello d'Oriente e quello d' Occidente. Federico II però, nonostante la sua diffidenza nei confronti dei baresi, considerati all'epoca irrequieti e poco fedeli, diede a Bari il primato della regione e vi ricostruì il castello, dove vi istituì una delle sette grandi fiere che si tenevano nel regno di Sicilia, le concesse nuovi privilegi e ne favorì i commerci.
STORIA BIZANTINA DI BRINDISI: Brindisi, con la caduta dell' Impero romano d' Occidente, si avviò verso un periodo di decadenza lungo ed inesorabile. Nei primi secoli del Medioevo subì devastazioni durante la guerra greco-gotica (535-553), fu poi sottomessa ai Longobardi che la tennero dal VII al X secolo. Subì ripetuti assalti e saccheggi da parte dei Saraceni(in particolare nell'838) e fu distrutta dall'imperatore Ludovico II nell' 868. Fu ripresa dai Bizantini ed ebbe probabilmente un vescovo greco; agli inizi dell'XI secolo, il protospatario Lupo avviò un programma di ricostruzione della città che ci è documentato solo dalla iscrizione posta sulla base di una delle colonne monumentali del porto. La città fu conquistata da Roberto il Guiscardo una prima volta nel 1060 e poi, definitivamente, nel 1071. Fu dominio di Goffredo, conte di Conversano, il quale proseguì l'opera di ricostruzione urbana con la moglie Sichelgaita, e di suo figlio Tancredi, favorendo il ritorno della sede episcopale e la costruzione di una nuova cattedrale. Divenne poi nel 1133 città demaniale sotto Ruggero II, ma nel 1156 fu devastata dal re Guglielmo il Malo a seguito della rivolta baronale. Fiorì per cultura e commerci: il porto ritornò ad essere importante scalo per l'Oriente e divenne il principale imbarco per pellegrini e crociati diretti in Terra Santa. Il re Tancredi vi fece celebrare le nozze del figlio Ruggero III con la figlia del basileus di Bisanzio e nella stessa cattedrale lo incoronò suo successore (1192). Nel 1199 Brindisi firmò un patto di alleanza commerciale e politica con la repubblica di Venezia.Federico II di Svevia aveva una speciale predilezione per Brindisi che lui definì in versi filia Solis. Il 9 novembre 1225 nella Cattedrale di Brindisi il Puer Apuliae prese in moglie Jolanda di Brienne, erede della corona di Gerusalemme, e dal porto brindisino partì nel 1227 per la Sesta crociatada lui comandata.. L'imperatore fu anche il promotore della costruzione di un robusto castello (1227) e dell'ampliamento del preesistente arsenale (1240) situato nel seno di ponente del porto presso il castello: tale arsenale poteva ricoverare ben venti navi (la città di Napoli nello stesso periodo poteva contare su un arsenale per otto navi). L'imperatore concesse inoltre alla città molti privilegi e soprattutto vi fece funzionare una delle due zecche del Regno.
Πηγή: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Bari
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Brindisi
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