L'Esarcato d'Iconosciuto anche come Esarcato di Ravenna) è stato una circoscrizione amministrativa dell' Impero bizantino comprendente, tra il VI e l'VIII secolo, la maggior parte dei territori bizantini d'Italia. La sede era Ravenna e il termine Esarcato passò poi a descrivere in particolare il territorio attorno alla capitale, compresa la Pentapoli formata da Ravenna, Forlì, Forlimpopoli, Classe, Cesarea. Attorno alla metà del VI secolo l'imperatore Giustiniano I avviò un'imponente serie di campagne per la riconquista dell'Occidente e in particolare dell'Italia. Nella penisola l'imperatore diede inizio alla lunga e sanguinosa guerra contro gli Ostrogoti. Nel 539 venne riconquistata Ravenna, capitale dei Goti e sede prefettizia, e i Bizantini presero a nominarvi propri prefetti. La lunga campagna ebbe termine solamente nel 552-553 con la spedizione risolutiva del generale Narsete. Il 13 agosto 554, con la promulgazione a Costantinopoli da parte di Giustiniano di unabprammatica sanzione (pro petitione Vigilii) (Prammatica sanzione sulle richieste di papa Vigilio), la Prefettura d'Italia rientrava, sebbene non ancora del tutto pacificata, nel dominio romano. Narsete rimase ancora in Italia con poteri straordinari e riorganizzò anche l'apparato difensivo, amministrativo e fiscale. A difesa della prefettura furono stanziati quattro comandi militari, uno a Forum Iulii, uno a Trento, uno sulla regione dei Laghi maggiore e di Como e infine uno presso le Alpi Cozie e Graie. Il Catapanato d'Italia (o Catepanato) fu una provincia dell' Impero bizantino, comprendente parte dell' Italia continentale al di sotto della linea immaginaria tra il Gargano e il Golfo di Salerno. Anche Amalfi e Napoli, sebbene a nord della linea, mantennero legami di fedeltà a Costantinopoli sottomettendosi all'autorità del Catapano. Nell' 876 minacciata dalle scorrerie dei saraceni, Bari si rivolse allo stratego bizantino di Otranto Gregorio così i bizantini nello stesso anno, ristabilirono il proprio dominio su Bari, già sede dell'ultimo Esarca di Ravenna. Costituito come thema di Langobardia, questo territorio fu governato per mezzo di un funzionario a cui venne attribuito il titolo di strategos o patrizio. Tra il970 e il 976 questo funzionario fu sottoposto all'autorità di un Catapano (o Catepano), traducibile come "Sovrintendente"; il palazzo sede del Catapano sorgeva nel sito dell'odierna basilica di San Nicola. Al Catapano d'Italia rispondevano anche gli strategoi di Calabria e di Lucania. Nel 1017 alcuni avventurieri normanni, in pellegrinaggio a Monte Sant'Angelo sul Gargano, prestarono il proprio aiuto militare alle città longobarde di Puglia, in rivolta contro i Bizantini. Dal 1016 al 1030, infatti, i Normanni furono semplici mercenari, che offrivano i propri servigi militari tanto ai Bizantini quanto ai Longobardi. Solo nel 1030, con l'instaurazione del condottiero Rainulfo Drengot nella fortezza di Aversa per iniziativa del duca Sergio IV di Napoli, i Normanni disposero di un primo presidio da quale iniziarono poi la loro sistematica conquista del Mezzogiorno. Sempre nel 1030 giunsero in queste regioni i fratelli Guglielmo e Drogone, figli di Tancredi d' Altavilla, un crudele nobile di Coutances, in Normandia. I due fratelli si unirono ai duchi longobardi nel loro tentativo di sottrarre la Puglia ai Bizantini, i quali, nel 1040, avevano già perduto buona parte di quella provincia. Bari fu conquistata nel 1071 e i Bizantini furono definitivamente estromessi dal territorio italiano, a parte una breve ricomparsa con un nuovo assedio di Bari nel 1156. Il Catapanato fu dunque spazzato via durante la conquista normanna del sud Italia. Langobardia o Longobardia fu uno dei themata dell' Impero Bizantino presenti in Italia, creato nell' 892 circa. Nell'880 i Bizantini sferrarono una controffensiva contro i Saraceni in Calabria con un esercito di 35.000 uomini condotti dal protovestiario Procopio e dallo stratego Leone Apostippo. La guerra volse subito a favore dei Bizantini, che conquistarono varie città nella Calabria e nella Puglia meridionale, tra cui Taranto. Nell'882/883 la controffensiva riprese, sotto il comando di Stefano Massenzio che però non ottenne risultati e venne quindi richiamato. Il suo successore , Niceforo Foca, conquistò non solo le ultime città della Calabria rimaste in mano araba ma riuscì anche a sottomettere i territori longobardi che separavano la Calabria e Puglia bizantine. Fu molto clemente con i vinti longobardi, esentandoli dal pagamento delle imposte e non adoperando violenze contro di loro, e la popolazione locale lo ricordò per il suo buon governo (885-886) edificando una chiesa in suo onore. Leone VI nel suo manuale di tattica lo loda come esempio di come un generale dovrebbe comportarsi nel caso dovesse riorganizzare un territorio di recente conquista. Dopo il richiamo di Niceforo Foca a Costantinopoli (885-886), i suoi successori cercarono di ampliare le sue conquiste. Teofilatto conquistò alcune città longobarde in Campania, al che il principe di Benevento Aione, indignato, reagì prendendo Bari. L'anno successivo arrivò in Italia lo stratego Costantino che riuscì a cacciare i Longobardi da Bari. Poco dopo il principe beneventano perì e lo stratego Simbatichio, approfittando che il figlio e successore di Aione non fosse ancora maggiorenne, attaccò il principato assediando Benevento, che, dopo un assedio di due mesi, capitolò (18 ottobre 891). La sede dello stratego passò quindi da Bari a Benevento e nell'892 circa venne fondato il tema di Langobardia, che si ritiene sia stato fondato dopo la conquista di Benevento. Il nuovo tema comprendeva la Calabria e la Basilicata bizantine, compresi i territori di nuova acquisizione. La capitale inizialmente era Benevento. I Bizantini tuttavia, secondo fonti filo-longobarde del X secolo, si alienarono ben presto le simpatie dei Beneventani, i quali venivano trattati come servi che venivano sfruttati imponendo loro lavori pesanti. A causa dell'ostilità dei Beneventani verso i Bizantini, lo stratego fu costretto a spostare la propria sede di nuovo a Bari, e nell'895 i Beneventani implorarono l'aiuto del marchese di Spoleto Guido, il quale li liberò dai Bizantini scacciandoli dalla città. Nel 921 scoppiò una rivolta in Puglia, sembra appoggiata dal principe Landolfo, che inizialmente ebbe successo: infatti i ribelli occuparono tutta la Puglia e chiesero all'Imperatore di concedere il titolo di stratego di Langobardia al principe Landolfo. Nonostante il patriarca di Costantinopoli Nicola Mistico fosse parzialmente propenso ad accogliere la proposta dei ribelli, l'Imperatore rifiutò fermamente perché non poteva permettere che Landolfo potesse assumere una potenza troppo ampia, e inoltre nominare governatore di un tema italiano un italiano sarebbe stato contrario alla consuetudine bizantina di scegliere i governatori d'Italia tra gli stranieri. La Puglia venne poi evacuata dai Longobardi, non si sa bene come. Nel 927 Landolfo invase di nuovo la Puglia bizantina e la occupò per sette anni. Alla fine, grazie all'alleanza con il re d'Italia Ugo di Provenza, Bisanzio riuscì a recuperare il controllo del territorio pugliese. Vi fu un'altra violenta insurrezione a Bari, ma anche questa venne sedata. Il Ducato di Calabria (successivamente Thema di Calabria) fu un antico possedimento bizantino in Italia, che comprendeva inizialmente parti delle attuali regioni Calabria e Puglia, e successivamente solo la parte meridionale dell'attuale Calabria, coincidente con l'area linguistica del calabrese. L'imperatore d'oriente Basilio I (867-886) fa di Reggio la "metropoli dei possessi bizantini dell'Italia meridionale". Intorno all'892, venne poi fondato il Thema di Langobardia, per cui i territori bizantini dell'Italia meridionale furono divisi in due themata: Thema di Langobardia, che comprendeva la Terra d'Otranto, con capitale Bari; Thema di Sicilia, che comprendeva il ducato di Calabria, con capitale Reggio. Nel periodo che va dal 938 al 956 il ducato viene elevato athema, andando a sostituire il thema di Sikelia (o Sicilia, ormai completamente dominata dagli Arabi); la capitale del thema rimane Reggio[12]. Il thema risulta diviso in tre turme a loro volta suddivise in bande o drunghi: solo una delle turme è stata identificata con precisione, si tratta di quella detta delle Saline (coincidente in parte con l'odierna piana di Gioia Tauro), avente come capoluogo la città di Sant'Agata (attuale Oppido Mamertina) fondata nel 1044.Nel 965 scoppia una violenta insurrezione a Rossano in risposta alla pretesa dello stratego Niceforo Hexakionites di arruolare i rossanesi sulle navichelandie; la popolazione viene perdonata per l'intervento di San Nilo e in cambio del pagamento di un tributo di cinquecento nomismata. Nel 975 il thema di Calabria viene aggregato a quelli di Langobardia e Lucania per formare ilCatepanato d'Italia; nello stesso anno ed anche nel 978-981 l'emiro di Sicilia Abul-el-Qâsim saccheggia Reggio, Sant'Agata ed altri territori calabresi e pugliesi. In particolare a Sud della capitale, nella zona Macellari, non potendo logisticamente imbarcare sulle navi dei capi bovini eccedenti alle possibilità, i Saraceni ne "macellano" una gran quantità dando origine al toponimo del luogo. In risposta a questo incursioni interviene questa volta il Sacro Romano ImperatoreOttone II, a cui i bizantini non si oppongono attivamente, che viene però sconfitto nella battaglia di Capo Colonna. Nel 986 gli arabi saccheggiano Gerace continuando l'avanzata verso nord, raggiunta Cosenza ne distruggono le mura ed entrano in Lucania e Puglia. Nel 1006 nella zona di mare antistanteReggio avviene una battaglia navale che vede vincitori i bizantini, ma nel 1009 i saraceni rioccupano Cosenza mentre nel 1020 fu la volta di Bisignano, soltanto Rossano in questo periodo riesce a resistere agli invasori. Nel 1025 è presente a Reggio un esercito bizantino comandato dal ciambellano eunuco Oreste nelle cui file militano truppe del thema di Macedonia e mercenari stranieri da usare per la conquista della Sicilia, ma la spedizione si risolve in un fallimento. Nel 1029 il catapanoCristoforo Burgaris viene sconfitto nelle vicinanze di Reggio ad opera degli arabi e in seguito, nel1031, viene occupato Cassano dove viene sconfitto anche il catepano Poto Argiro; lo scoppio di una guerra civile nell'emirato siciliano provoca la fine, definitiva, delle scorrerie provenienti dalla Sicilia. Nel 1037 a Reggio il catapano Costantino Opo mobilita l’armata bizantina per aiutare l'emiro di Sicilia Ahmad al-Ahkal nella sua lotta contro il fratello Abu Hafs, inizialmente egli riporta numerose vittorie ma desiste dall’impresa e ritorna sul continente con quindicimila cristiani, liberati o riscattati.
Πηγή: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Esarcato_d%27Italia
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Catepanato_d%27Italia
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Langobardia_(thema)
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ducato_di_Calabria
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Ελληνική ιστορία και προϊστορία
Σάββατο 26 Δεκεμβρίου 2015
Amministratione bizantina dell Italia : Esarcato di Ravenna, Catapanato di Italia, Thema di Langobardia e Ducato di Calabria
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