Ulisse (dal latino Ulyssēs, ma anche Ulixēs) od Odisseo latinizzato in Odysseus, ma anche alla base del più comune Ulisse) è un personaggio della mitologia greca. Originario di Itaca detta la terra del sole, è uno degli eroi achei descritti e narrati da Omero nell' Iliade e nell'Odissea, l'opera letteraria che lo ha come protagonista e che da lui prende il nome. Il vero nome di Ulisse era Odisseo , nome dal significato formidabile che gli fu assegnato dal nonno Autolico , motivandolo come "odiato dai nemici" che il nonno si era procurato, da coloro che lui farà per il primato della sua mente, "futura cagione di molte invidie". Ὀδυσσεύς Odysséus deriverebbe dal verbo greco ὀδύσσομαι odýssomai, "odiare", "essere odiato", quindi significherebbe "Colui che è odiato", ma fra i possibili significati dobbiamo citare "collerico" o addirittura "il piccolo", quest'ultima definizione si adatterebbe alla sua statura, non altissima. Ulisse, epiteto datogli dai Romani e reso celebre da Livio Andronico (che significa "Ferito ad un'anca"), epiteto formato da due parole in riferimento a una ferita riportata alla coscia in una battuta di caccia al cinghiale (nelle foreste di Castalia), è la "personificazione" dell'astuzia, del coraggio, della curiosità e dell'abilità manuale. Figlio di Anticlea moglie di Laerte dal quale ereditò il regno e di Sisifo, da parte materna Ulisse è pronipote di Ermes. Sposo di Penelope e padre di Telemaco e secondo molte tradizioni di Telegono, avuto con la maga Circe. Odisseo aveva consultato un oracolo dal quale era stato ammonito che, se fosse andato a Troia, sarebbe tornato in patria solo dopo vent'anni e in condizioni di miseria. In seguito quando Agamennone, accompagnato da Menelao e Palamede, fece visita all'eroe per convocarlo in onore del solenne giuramento che aveva pronunciato sulle carni di cavallo, Odisseo architettò di giustificare la sua riluttanza alla guerra comportandosi come un pazzo. I tre uomini lo sorpresero con un cappello da contadino a forma di mezzo uovo mentre arava un campo pungolando un asino e un bue aggiogati insieme e lanciandosi alle spalle manciate di sale. Palamede, per verificare la sanità dell'uomo, strappò Telemaco bambino dalle braccia della madre e lo posò per terra davanti alle zampe delle bestie aggiogate all'aratro; Odisseo subito arretrò tirando le redini per risparmiare il figlio smascherando la sua macchinazione, e cedette ad arruolarsi nella spedizione. Re di Itaca, figlio di Laerte (anche se una tradizione lo vuole figlio di Sisifo) e di Anticlea, sposo di Penelope, padre di Telemaco, Ulisse (Odisseo) vorrebbe ritornare agli affetti familiari e alla nativa Itaca dopo dieci anni passati a Troia a causa della guerra (suo è l'espediente del cavallo di legno che permette di sbloccare la situazione), ma l'odio di un dio avverso, Poseidone, glielo impedisce. Costretto da continui incidenti e incredibili peripezie, dopo altri dieci anni, grazie anche all'aiuto della dea Atena, riuscirà a portare a compimento il proprio ritorno a casa. Nell' Iliade Ulisse non ha un ruolo molto importante, anche se il poeta non manca di sottolineare il suo valore bellico. Nel quinto libro, dopo aver assistito alla morte di Tlepolemo per mano di Sarpedonte, egli decide di non inseguire l'assassino del suo compagno, ma di attaccare gli altri guerrieri lici, uccidendo Cerano, Alastore, Cromio, Alcandro, Alio, Noemone e Pritani. In seguito Ulisse lo si vede per lo più a fianco di Diomede, ed è con lui che compie le imprese più note: nel decimo libro, i due assaltano il campo dei Traci, con Diomede che sgozza i nemici addormentati e Ulisse che gli copre le spalle: nell' undicesimo, Ulisse colpisce a morte il giovane Molione, valletto e auriga del re asiatico Timbreo, ucciso poco prima da Diomede. Egli è anche, insieme ad Agamennone, Diomede, Aiace Telamonio, Aiace Oileo, Idomeneo, Merione, Euripilo e Toante, tra coloro che si offrono di affrontare Ettore in duello. In seguito durante i giochi funebri in onore di Patroclo, Odisseo partecipa alla gara di lotta affrontando Aiace Telamonio. Ulisse riesce a tenere testa ad Aiace grazie alla sua astuzia, ma Achille ferma la gara assegnando la vittoria ad entrambi. Inoltre partecipa anche alla gara di corsa insieme ad Aiace Oileo e Antiloco ; ottiene la vittoria grazie all'aiuto di Atena.
L' Odissea è uno dei due grandi poemi epici greci attribuiti all'opera del poeta Omero. Narra delle vicende riguardanti l'eroe Odisseo (o Ulisse, con il nome latino), dopo la fine della Guerra di Troia, narrata nell'Iliade. L'Odissea è un poema diviso in 24 libri, ognuno dei quali indicato con una lettera dell'alfabeto greco minuscolo, per un totale di 12.110 esametri. Il poema è uno dei testi fondamentali della cultura classica occidentale, e viene tuttora comunemente letto in tutto il mondo sia nella versione originale che attraverso le numerose traduzioni. L'Odissea si presenta attualmente in forma scritta, mentre in origine il poema era tramandato oralmente da abili ed esperti aedi e rapsodi. Questi ultimi recitavano i versi a memoria, mentre gli Aedi, nella narrazione, si servivano di un metro regolare chiamato "esametro dattilico " o "esametro epico". Ciascuno dei 12.110 esametri del testo originale è composto da 6 piedi; ciascun piede è alternativamente un dattilo, uno spondeo ad eccezione dell'ultimo che può anche essere un trocheo. L'opera, così come l' Iliade, viene presumibilmente composta nella Ionia d'Asia intorno al IX secolo a.C., anche se alcuni autori pensano che sia nata intorno al 720 a.C. L'originale più antico dell'opera risale alla fine dell'VIII secolo a.C., ed è questo che il tiranno ateniese Pisistrato usa quando, nel VI secolo a.C., decide di uniformare e dare forma scritta ad un poema che fino ad allora si era tramandato quasi esclusivamente per forma orale. Quest'ultima forma, però, continuerà fino al III secolo d.C. in Egitto, con tutti i cambiamenti e le mutazioni inevitabili nella forma orale. L'Odissea appartiene al ciclo dei cosiddetti "poemi del ritorno", in greco nòstoi (da νόστος, ritorno). La lingua dell'Odissea mescola forme appartenenti a diversi dialetti greci. Le forme attiche sono decisamente minoritarie e si possono probabilmente spiegare come modificazioni effettuate nella redazione di Pisistrato, le forme eoliche e ioniche, invece, sono entrambe molto presenti, anche se con una predominanza delle seconde. Il dialetto ionico è tradizionalmente la lingua dell'epica, quindi le molte proposte avanzate hanno tentato di spiegare soprattutto la consistente presenza dell'eolico: quella con più seguito accademico sostiene che le forme eoliche possano essere spiegate da ragioni quasi esclusivamente metriche e poetiche. L'Odissea è ricca di formule, ovvero espressioni usate in sedi metriche fisse per esprimere un'idea essenziale, secondo la definizione di Milman Parry (gli esempi tipici potrebbero essere l'astuto Odisseo o Aurora dalle dita rosate ). Queste formule, oltre ad essere poetiche, ci mostrano l'originaria natura orale dei poemi: sembra infatti che aiutassero gli aedi a comporre i loro canti improvvisandoli su richiesta dell'uditorio. L'Odissea è anche stata vista come l'archetipo del romanzo , in quanto racconta dall'inizio alla fine la vicenda scelta, senza lasciarsi troppo distrarre, per così dire, da eventi secondari e non strettamente correlati alle avventure di Odisseo. È da segnalare, infine, che la suddivisione in 24 libri non risale alla redazione di Pisistrato. Furono infatti i filologi alessandrini a suddividere i due poemi omerici in 24 capitoli e ad assegnare ad ogni capitolo una lettera dell'alfabeto greco (composto da 24 lettere, appunto) maiuscole per l' Iliade e minuscole per l'Odissea.
L'edizione pisistratea non rappresentava un canone fisso. In seguito, infatti, essa convisse con successive edizioni scritte, redatte nelle città greche di Massalia (odierna Marsiglia), Creta, Cipro, Argo, Sinope e probabilmente altre ancora. Queste edizioni erano dette "politiche" (dal greco κατά πόλεις, katà póleis) nel senso di appartenenti alle poleis, alle città, ma sono oggi andate perdute. Esisteva anche un'edizione pre-ellenistica di origine ignota, chiamata πολύστιχος (polýstichos, letteralmente "con molte linee"), e che presentava un maggior numero di versi rispetto alla versione pisistratea: gli studiosi tendono oggi a considerarla una versione "annacquata" da interventi operati da chi la tramandava oralmente. Esistevano inoltre edizioni dette "personali", nel senso che appartenevano a uomini illustri, come Antimaco di Colofone o Euripide (l'omonimo figlio del famoso drammaturgo). Sembra che anche il filosofo Aristotele avesse un'edizione personale delle opere di Omero. Di tali versioni tuttavia si sa molto poco, né è possibile ipotizzare in cosa differissero dal testo oggi noto.
Ulisse (o Odisseo, Odysseús), originario di Itaca, è uno degli eroi achei descritti e narrati da Omero nell'Iliade. Al contrario di Achille, personaggio principale dell'Iliade, che agisce secondo istinti primordiali (l'Ira in particolare), Ulisse invece (uomo dal multiforme ingegno) ricorre sovente a stratagemmi e ai suoi molteplici talenti (idea il cavallo di Troia con l'aiuto della dea Atena, è in grado di costruirsi una zattera sull'isola di Calipso e si finge mendicante a Itaca per verificare chi gli sia fedele o no, ad esempio). Quindi, mentre Achille rappresenta l'uomo che eccelle per forza fisica, dominato dall'impulsività, Ulisse rappresenta l'uomo che eccelle in astuzia e intelligenza,che agisce consciamente, riuscendo tramite le sue abilità a dominare l'ambiente circostante.
L'Odissea si svolge principalmente nel Peloponneso, nelle isole ioniche e nel
mediterraneo occidentale, ma identificare esattamente i luoghi visitati da Ulisse appare quasi impossibile, anche perché il testo offre in genere assai pochi spunti per identificare geograficamente i luoghi. Gli studiosi non sono nemmeno unanimemente concordi nell'identificare l'Itaca di Odisseo con la moderna Itaca, poiché le descrizioni geografiche e il numero di isole dell'arcipelago non corrispondono. Tradizionalmente si identifica nella Sicilia la terra dei Ciclopi e dei Lestrigoni, in una delle isole Eolie l'isola in cui Ulisse incontrò il dio Eolo, e in Corfù la terra dei Feaci, Scheria. Secondo uno studioso tedesco, il professor Armin Wolf, i Feaci erano invece ubicati in Calabria, più precisamente nei pressi di Catanzaro. Successivamente sono stati proposti molti altri luoghi, la maggior parte di questi situati nell'area mediterranea, ma alcuni studiosi sono anche arrivati ad ipotizzare che Ulisse abbia raggiunto l' Oceano Atlantico, oltre i confini rappresentati dalle cosiddette colonne d'Ercole (lo stretto di Gibilterra ), o addirittura che tutta la sua vicenda si sia svolta nel Mar Baltico. La cosiddetta "teoria dell' Omero nel Baltico ", avanzata da Felice Vinci nel 1995, farebbe riferimento a somiglianze geografiche tra i luoghi descritti da Omero e le terre del Nord Europa, come Itaca e l'isola danese di Lyø, oppure a descrizioni insensate, come per esempio gli eroi che in un clima mediterraneo non vengono mai descritti mentre sudano.
L'Odissea è lo specchio di una nuova epoca nella storia del mondo greco, un periodo di transizione dal regime monarchico, ormai privo di prestigio e potere, a quello oligarchico della polis, la città-stato in formazione. La presenza violenta ed invadente dei Proci segna il contrasto fra il potere assoluto del re e l'aristocrazia. D'altronde nella polis i nobili rivendicano il proprio ruolo politico-militare ed economico e mirano a limitare il potere del monarca. Questo poema omerico è anche testimonianza di una più stratificata e complessa struttura sociale rispetto a quella dell'Iliade: oltre agli aristocratici sono ricordati anche aedi (Femio e Demodoco), indovini (Tiresia), servi (la nutrice Euriclea e il fedele servo Eumeo), artigiani, mercanti, predoni. Il viaggio di Odisseo rappresenta inoltre la nuova epoca in cui i Greci si spingono in terre lontane e poco conosciute per avviare attività commerciali.
Lo spazio è differente rispetto all'Iliade in quanto nell'Iliade è circoscritto alla città di Troia e dintorni, mentre nell'Odissea è ambientato nell'area mediterranea in luoghi reali e fantastici. Lo spazio domestico sede degli affetti famigliari è ben presente nell' Odissea a differenza dell'Iliade. Motivo conduttore del poema è il ritorno al quale è connesso quello del viaggio in cui sono inseriti elementi meravigliosi e fantastici : esseri prodigiosi, giganti cannibali e mostri, bacchette magiche, erbe miracolose, riti per evocare i morti. Questi aspetti appartengono al patrimonio delle credenze popolari e dei saperi magici delle antiche civiltà. Il finale eroico, cioè la vendetta di Odisseo sui Proci, riafferma, come nell'Iliade, la concezione di vita dell'aristocrazia guerriera. Gli dei invece sono presentati diversamente nei due poemi omerici. Gli dei dell'Odissea infatti sono meno capricciosi di quelli dell'Iliade e più consapevoli del loro ruolo di difensori della giustizia e dei valori posti alla base del vivere civile.
Πηγή: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ulisse
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Odissea
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